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Antonio Guarnera, “sull’unione di Acitrezza con Acicastello”

I Decreti

Le Delibere

PRIMA DELL’UNIONE

Nel 1672, con il passaggio della città di “Aci Superiore” (ossia Aci SS. Antonio e Filippo) al principe di Campofiorito Don Stefano Reggio,   per Acitrezza, che faceva parte di questa città, iniziò un periodo di floridezza. Infatti lo scaro di Trezza  era pian piano divenuto “un picciolo,……., non dispregiabile porto mercantile” per dirlo con le parole di Monsignor Bella(1). Ancora, nel 1722 allorché il Governo stabilisce il contributo che le Università debbono pagare per il mantenimento delle truppe, per Aci Superiore sono soltanto ricordati S.Antonio, S.Filippo, e Trezza, basti questo a provare che questi tre dovevano essere i più importanti gruppi di popolazione, e che Trezza doveva superare gli altri villaggi di S.Lucia, Consolazione, Valverde etc.

Intanto Acicastello si trovava in una situazione di stagnazione demografica. Infatti uno studio di Maria Grillo(2) riporta dei dati significativi: “…. Il rapporto tra battesimi e sepolture scende più volte al di sotto dell’unità ( nel 1772, 1778, 1779) “. Da questo momento in poi vi sarà una contrazione nel flusso delle natalità  che continuerà fino ai primi anni del 1800.

Agli inizi del 1800 si produce il definitivo smembramento della città di Aci Superiore, infatti è del 1826 il Decreto Borbonico con il quale si separa Aci S.Antonio da Aci S. Filippo e Catena. Acitrezza rimane come sbocco sul mare di quest’ultima. Intanto alla Trezza incominciano dei malumori con S. Filippo per la mancata costruzione di un’orologio pubblico, come ci riferisce il Sac. De Maria(3).

L'UNIONE

Il 15 Settembre del 1828 Francesco I°, Re del Regno delle due Sicilie, con un proprio decreto separa Acitrezza e Ficarazzi da Aci S. Filippo e Catena e le unisce ad Acicastello.
Il decreto d’unione prevede che ad Acitrezza risieda un Eletto Particolare che sotto le dipendenze del Sindaco dovrà concorrere all’amministrazione. La previsione di questa sorta di “piccolo Sindaco” non vi  è, stranamente,   per Ficarazzi. Gli Eletti Particolari dureranno fino al 1867(4).

LE RICHIESTE DI SEPARAZIONE

 Nel 1861 il Comune di Acicatena   delibera  l’intenzione di voler nuovamente aggregata a se Aci Trezza, nel 1871 nuovamente il consiglio Comunale di Acicatena  si riunisce sulla domanda del Sig. Salvatore Musumeci  quale procuratore della maggioranza degli elettori di Acitrezza. A questa  v’è annessa una ulteriore domanda indirizzata a Sua Maestà Umberto I° Re d’Italia, in base alla quale si supplica il Real Governo, a voler decretare la scissione di Acitrezza da Acicastello e la riunione con Acicatena. Nel testo delle due deliberazioni vengono più volte citati   gli effetti del decreto d’unione: “….. Acicastello riguardò i trezzoti non come fratelli ma sudditi e servi, avrà tutto a se, e quello scalo già florido è divenuto deserto; non più barche da negozio, non più negozianti, non più traffico , tutto è miseria e squallore. …” nel 1881 G.Verga pubblica I Malavoglia, che testimonia anch’esso la situazione di Acitrezza. Nel 1914 il Sacerdote di Acitrezza Salvatore De Maria scrive “il decalogo civile dei Trezzoti “(5)   nel quale  menziona   “ patti” che erano sorti tra Acitrezza e Acicastello al tempo dell’unione e in particolare:"... la sede Comunale doveva essere Acitrezza, il suolo del cimitero, del fondo Marrabino e l’Ospizio appartengono ad Acitrezza...". Chiude il decalogo scrivendo, che nel caso in cui non verranno realizzate ad Acitrezza le 10 cose indicate nel documento: “…mineremmo, come da tanto tempo si buccina, le basi del Comune smembrandolo e staccandone la porzione maggiore, Acitrezza.”

Padre Alfio Coco (6) ci riferisce che essendo Sindaco ad Acicastello Claudio Maiorana, nacque ad Acitrezza il “Movimento per l’Autonomia” capitanato da Biagio Scuderi. Così descrive la fine di questo movimento:  "L’amministrazione Comunale, allarmata cercò con promesse di tacitare qualcuno dei più entusiasti. ……… Il sig. Biagio Scuderi, rimasto solo,………., mi consegnò il timbro per l’autonomia e nessuno ne parlò più.”

Il 20 Giugno 2000 si è costituito il Comitato Promotore Per l’Autonomia Comunale di Acitrezza, che ha avviato le procedure per l’erezione di Acitrezza a Comune Autonomo. 


(1)   Monsignor Bella - memorie storiche di Acicatena pag. 143
(2)   Maria Grillo - demografia e società ad Acicastello fra ‘700 e ‘800
(3)   Salvatore Cacciola - Acitrezza e il suo Parroco tra ‘800 e ‘900
(4)                                              
(5)   Salvatore Coco – la nascita della parrocchia di Acitrezza
(6)   Alfio Coco - Cinquant'anni ad Acitrezza 

 


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