Tutto su Acitrezza

Cronologia ad eventi

La Posada

Prima della fondazione di Acitrezza(fine XVII sec.) esisteva in questi luoghi una antica posada dove i viandanti si fermavano a ristorarsi.

Secondo alcuni il nome di Acitrezza deriverebbe da "latruzza" cioè dalla

proprietaria della posada che di notte derubava i viandanti che vi trovavano riposo.

Le fabbriche di mattoni

A nord di Acitrezza esistevano antiche fabbriche per la costruzione di laterizi di argilla cotta, addirittura risalenti al periodo di dominazione romana. Secondo alcuni proprio da queste fabbriche deriverebbe il nome di Acitrezza:

Acis lateritiae = laterizia di Aci = La trizza di Aci = Aci trezza.(supposizione dell’evoluzione del nome)

L'eremita

Nel 1091 l’eremita San Giovanni L’anacoreta scelse come proprio romitorio l’isola Lachea, ancora oggi e’ visibile la sua dimora scavata nella roccia.

La fondazione

Nel gennaio del 1672  don Stefano della casa dei Reggio Principe di Campofranco e Campofiorito comprò in feudo della R. Corte, dal Marchese Don Nicolò Diana di Cefalà, per 36000 scudi, la città di Aci SS. Antonio e Filippo,di cui faceva parte il territorio dell’odierna Acitrezza. Fu però immesso nel possesso, dietro il pagamento di altri 500 scudi a mezzo del suo rappresentante Don Petro Rao Tomes, il 23 febbraio 1672.Possiamo dire che Acitrezza ebbe la sua fondazione da lì a poco grazie al principe.

La chiesa di S. Giuseppe

La prima chiesa di Acitrezza fu dedicata a San Giuseppe. Andata distrutta nel terremoto del 1693 non fu più ricostruita. Si trovava probabilmente a nord del paese nella zona di via feudo, a confermarlo vi sarebbero dei ritrovamenti di pezzi di muri fatti nel marzo del 1908.

Benedizione della chiesa di San Giovanni Battista

Il 14 ottobre del 1696 viene benedetta la chiesa "piccola" dedicata a San Giovanni Battista.

La statua di San Giovanni Battista

La statua lignea di San Giovanni è opera di un ignoto artigiano del luogo che la realizzò nella prima metà del 1700 avendo come modello un certo Gilletti abitante di Acitrezza. Si dice che l'artista rimase chiuso per diverso tempo in una casa per scolpire tale statua e che non volendo avere distrazione alcuna si faceva calare, dal tetto scoperchiato della casa, il cibo. 

Il palazzo

E’ il febbraio del 1749 quando il Principe Don Luigi  Reggio successore di Don Stefano fa erigere ad Acitrezza un  palazzo  maestoso di fronte gli scogli dei ciclopi. Alla morte del figlio Stefano(13/02/1790), ultimo discendente della casa dei Reggio, il palazzo passa nelle mani di un certo Giuseppe Castorina fino a quando passato in ulteriori mani verrà smembrato diviso in lotti e poi scomparirà del tutto. Era ancora visibile, ma in rovina agli inizi del 1900. Il palazzo fu utilizzato per dire messa dopo il terremoto del 28/10/1908, visto inagibilità della chiesa. 

"U pisci a mari"

La pantomima "u pisci a mari" è risalente probabilmente alla metà del 1700.

La guerra delle gurne: (fine 1700)

Verso la fine del 1700 le popolazioni limitrofe ad Acireale incominciarono ad avere scontri con questa per diversi motivi, tra questi si ricorda la ormai celebre “Guerra delle Gurne” capitanata dagli abitanti di Acitrezza.

Le Gurne erano manufatti murari a forma di vasca in cui si lasciavano a macerare lini e canape. Le esalazioni e lo scolo delle acque di ricambio rendevano quegli impianti insalubri e fonte di malaria e d’altre malattie, almeno a giudizio dell’opinione pubblica del tempo. Le Gurne erano situate per lo più alla Reitana, a Santa Venera al Pozzo, ad Ansalone e tra Capomulini e Acitrezza. Gli abitanti di Acitrezza furono i primi a intentare un ricorso al protomedico di Catania al fine di eliminare le Gurne. In seguito anche le popolazioni di Aci S. Filippo, Acicatena, e Aci S. Antonio si affiancarono ad Acitrezza. Tuttavia la risoluzione della controversia si ebbe solo un secolo dopo, quando, agli inizi del 1800 fu ordinata la distruzione di tutte le Gurne.

La "Conquista di Algeri"

La rappresentazione della "Conquista di Algeri" da parte di Carlo V fatta dai trezzoti è risalente ai primi anni del 1800.

Il nome della barriera

Il nome barriera dato all’estremo quartiere di Acitrezza in direzione Acireale, viene dall’antica fabbrica della barriera stradale risalente all’epoca borbonica.

L'annessione ad Acicastello

Acitrezza viene annessa al Comune di Acicastello il 15 settembre del 1828 per opera di un decreto dell’allora Re del Regno delle due Sicilie Francesco I.

La donazione dell'isola Lachea all'Università

L’ isola Lachea viene donata  nel 1869 dal Senatore Luigi Gravina, che ne era il proprietario, all’Università di Catania di cui era rettore allora il Prof. Andrea Capparelli.

L'edicola della Madonna della Buona Nuova

L'edicola della madonna della buona novella che si trova a nord del paese fù costruita nel 1871 con il contributo dei pescatori di Acitrezza.

Cimitero sotto la chiesa Sino al 1887 i defunti di Acitrezza venivano seppelliti sotto la chiesa di San Giovanni Battista non essendoci ancora il campo santo.
Fondazione della parrocchia

La fondazione della parrocchia di Acitrezza e fatta con bolla vescovile del 5 nov.1889.

Il lavabo della sacrestia

Il lavabo raffigurante la terra della Trezza che si trova nella sacrestia e stato scolpito nel 1891 da Domenico Alati.

La statua di S.Giovanni sulla facciata della chiesa

Era il 1900 quando venne posta la statua di S. Giovanni battista sulla facciata della chiesa.

Istituzione dell'ufficio postale

L’ufficio postale ad Acitrezza fu istituito il 01/07/1908, avendo come sede iniziale una stanza del palazzo del principe di Reggio.

Ritrovamenti frammenti dell'antica chiesa di San Giuseppe Nel periodo compreso tra il maggio e l'agosto del 1908 furono ritrovati, nel fare lo scavo per le fondamenta di alcune case, nella zona del vallone del trappeto del feudo degli ulivi, frammenti dell'antica chiesa di San Giuseppe caduta per il terremoto del 1693 e mai più ricostruita.
I ritrovamenti archeologici

Agli inizi del 1900 nella zona antistante il bastionello, nel fare le fondamenta di alcune case sono stati rinvenuti alcuni pezzi di mattonelle romboidali di marmo, probabilmente facente parte di sepolcri. L’ipotesi vorrebbe il sito di Acitrezza quale luogo di sepoltura dei Sicani.

Acquisto terreno della "scalazza" per la chiesa della Madonna

Il 27 febbr. 1918 Padre De Maria acquistò un terreno in Via Scalazza per edificarvi la chiesa della Madonna della Buona Nuova.

La morte di Giuseppe De Felice

Il 19/07/1920 muore ad Acitrezza, nella villa Zappalà, ora demolita, l’onorevole Giuseppe De Felice protagonista dei fasci siciliani dei lavoratori. Morì con 6 lire in tasca.

La colonia marina

Nel 1922 la spiaggia di Acitrezza ospitò la colonia marina di Acireale. Le acque salubri di Acitrezza furono utilissime per il loro iodio ai bambini malati del tempo.

Donazione collezione De Maria

La donazione della collezione di padre De Maria alla Zelantea fu fatta il 20 giugno 1933.

L’alto rilievo dei Malavoglia

L’alto rilievo che si trova nella piazza G.Verga, raffigurante una scena del romanzo dei Malavoglia è opera di Mimmo M. Lazzaro fu eseguito nel 1939.

La pace di Acitrezza

Il 18/10/1943 in una villa del litorale di Acitrezza venne sancita la riconciliazione tra le autorità militari alleate e quelle religiose catanesi. Gli inglesi avevano occupato Catania il 05/08/1943, ma le autorità religiose catanesi non gli diedero omaggio, da questo nacquero diversi screzi, che si conclusero con la c.d. “Pace di trezza”.

La statua della Madonna sul faraglione

Era il 1954 quando venne posa la statua della Madonna della Buona Novella, protettrice dei pescatori, sul faraglione grande.

©Grasso Giovanni e Antonio Guarnera 2000