Tutto su Acitrezza

Il Carnevale

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1978 - Il primo carnevale di Acitrezza

(il primo da destra Orazio Greco)

"U Puppu" - Il primo carro allegorico-grotteco realizzato da Angelo D'Ambra e altri trezzoti

Maschere, musica, danza, luci questo è il carnevale di Acitrezza.

La domenica di carnevale inizia con il pranzo tipico: i maccheroni con 7 buchi al sugo di salsiccia, poi  una folla straripante si assiepa ai bordi delle strade per vedere passare i variegati gruppi mascherati seguiti dalla banda intonante ritmi vertiginosi. Quindi si aprono le danze, nelle principali piazze, ad un ritmo travolgente fino allo scoccare della mezzanotte. Se la vicina Acireale è famosa per i suoi carri allegorici, Acitrezza lo è senza dubbio per quella folla che si muove incessantemente al ritmo della musica Carioca. La gente del luogo fa subito amicizia con i tanti turisti come se quell’aria carnascialesca li facesse conoscere da sempre. Il martedì che segna la giornata conclusiva del carnevale e quasi solenne. I vari gruppi che devono sfilare, assieme, iniziano i preparativi fin dalla mattinata, poi via fino a notte. Durante gli anni non sono mancati gruppi che offrivano alla folla il vino locale dell’Etna  e  ogni anno la fantasia dei forzati del carnevale sorprende e fa sorridere anche i più cupi. Il carnevale si chiude al suono delle ultime note e poi tutti a mangiare la pizza nelle tipiche pizzerie in riva al mare. Il Carnevale trezzoto nasce alla fine degli anni 70’ grazie alla operosità di Angelo D’Ambra e Greco Orazio che si impegnarono tantissimo nell’organizzarlo.

Erano loro che sfornavano i Carri allegorico-grotteschi che facevano il giro delle strade di Acitrezza piene di luci. Scomparsi questi uomini il carnevale ha perso, forse, irrimediabilmente quel tocco che lo distingueva per la sua goliardia unica.  

©Grasso Giovanni e Antonio Guarnera 2000